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Adulti

Quale adulto oggi? Chi è l’adulto di Azione Cattolica? E’ il giovane-adulto, l’adultissimo, la famiglia. E’ possibile tracciarne un profilo in un contesto sociale profondamente variegato e in continuo divenire?
Come adulti, sentiamo particolarmente radicata nella nostra condizione la cura educativa, la formazione delle nuove generazioni, la custodia e la trasmissione di quel tesoro che di generazione in generazione si tramanda come dono e rendimento di grazie.
Sentiamo la necessità di condividere i problemi dell’educazione, affrontando le urgenze che il nostro tempo ci propone, e di impegnarci, come sempre, ad accompagnare il cammino di formazione di una coscienza laicale matura attraverso una proposta ordinaria, popolare, permanente.
Il triennio che stiamo vivendo, in continuità con le scelte di quello precedente, ci richiede di investire sempre più nel dialogo intergenerazionale, che il settore adulti già sperimenta costantemente al suo interno: dialogo tra i più giovani e i più adulti, tra i nonni e le giovani famiglie o le giovani coppie.
Da questa consapevolezza matura l’ordinarietà dello spendersi per il bene comune, che rappresenta la cifra più caratteristica dell’impegno dei laici adulti di AC. E questo è possibile continuando a lavorare per una formazione sociale e politica, dei cammini di fede e di spiritualità,
nella nostra diocesi e nelle nostre parrocchie, nella città e nei quartieri.
L’adulto infine vive e crea relazioni che possono generare e diventare legami. Curare con intento educativo la comunicazione, la narrazione delle esperienze e la loro messa in rete, costituisce la ricchezza del nostro essere associati. (dal profilo adulti Ac nazionale)Partendo da queste parole e da questa consapevolezza, in questo triennio il settore adulti diocesano cerca di fare propria l’attenzione verso i “passaggi di vita”, ascoltando le domande che vengono dai nostri associati, costruendo un percorso per giovani-adulti partendo dalla guida ed invitando i giovani ad assaporare com’è bello essere adulti.
L’attenzione agli adultissimi, al loro essere testimoni e volti della nostra identità associativa ma anche nonni e sostegno per le proprie famiglie; “vietato ai minori” nasce per loro ma coinvolge tutto il settore in un momento di preghiera e fraternità.
Spesso l’adulto non chiede iniziative varie e coinvolgenti ma l’essere loro vicini; la preghiera della lectio, le messe dei nostri santi e defunti di Ac, il ritiro di preparazione alla Pasqua sono momenti che ci uniscono e fanno sentire che “ci siamo”. L’area famiglia e vita è un dono prezioso; nella due giorni di gennaio si è sperimentato uno scambio di doni, fra chi vive a volte con fatica una condizione di singletudine e chi sperimenta la fatica e la gioia dell’essere famiglia. Anche il ritrovarsi a cena per “dammi un cinque” ci riunisce in famiglia per farsi prossimi anche materialmente ad una realtà come quella dei bimbi di Love The One a Berhampur in Orissa, India . Questa apertura ed accoglienza deve essere lo stile dei nostri rapporti, che si assapora anche nel “week-end da Dio” che quest’anno vuole ancora una volta sottolineare i nostri 150 anni con la visita a Firenze percorrendo le orme del sindaco Giorgio La Pira. Cosa sogniamo? Un camposcuola famigliare!